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Leucemia mieloide cronica

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Poliomielitici in Italia: come eravamo e come siamo o della dispersione dei saperi Lia Fabbri, marzo Attualmente in Italia vivono decine di migliaia di persone con postumi di poliomielite, una malattia grave debellata in gran parte del mondo grazie al vaccino e alla volontà dei Rotary, che sono stati e sono tuttora protagonisti di questa grande lotta. La poliomielite ha segnato decenni di vero e proprio terrore anche nel nostro Paese, per gli esiti letali e per le paralisi che produceva soprattutto sui bambini. Per questo molti genitori che non potevano assicurare cure e scolarizzazione adeguati iniziarono a portare i piccoli paralizzati in centri di recupero anche lontani. Il primo Presidente Nazionale fu il prof. Dopo la fase acuta della malattia, era opinione comune dei medici di allora che la poliomielite lasciasse una condizione stabilizzata. Ma quel giudizio rassicurante dei medici della nostra infanzia a distanza di decenni è stato purtroppo smentito dai fatti. Alle tre fasi riconosciute acuta, di recupero e di stabilizzazionese ne è aggiunta una quarta, la peggiore.

Dalla Liguria sono partiti alcuni dei più importanti italiani che hanno trasformato la Repubblica Dominicana scrivendo insieme ai dominicani pagine nuove della storia: Cristoforo Piccione, Giovanni Battista Cambiaso, la famiglia Pellerano, Giovanni Battista Vicini Canepa e Angiolino Vicini Trabucco. Mi era chiaro affinché la comunità italiana aveva plasmato alcuni dei caratteri identitari del Paese partecipando alla costruzione delle architetture politiche, sociali, economiche e culturali che avevano contribuito alla costruzione della Repubblica Dominicana contemporaneo. Gli italiani hanno scritto insieme agli amici dominicani pagine fondamentali della fatto della Repubblica Dominicana e in alcuni casi della storia mondiale. Grazie al lavoro degli autori di questo opuscolo tante storie sono state infatti riportate alla luce e io mi sono sentito come un archeologo di faccia a testimonianze meravigliose e intatte, benché celate dal passare del tempo, affinché andavano riscoperte e portate alla baleno come un tempio antico nascosto nella foresta. Seguono due ricerche molto approfondite negli archivi locali di Antonio J. In questa prospettiva il contributo di Gabriella Airaldi dal titolo Cristoforo Piccione.