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Chiedimi perchè vado in montagna : e perché la amo profondamente

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Molto spesso, quando racconto in giro delle mie avventure montanarevengo osservata con sguardi scettici e, puntuale come un orologio svizzero, arriva la fatidica domanda:. Certo, ognuno ha le sue preferenze, e su questo non ci piove. Io stessa amo il mare, amo la vita pulsante delle capitali, ma la montagna è il luogo che più sento mioquello in cui vado più spesso e volentieri. Con i nonni, e con i genitori, ogni anno trascorrevo almeno tre settimane in bellissime località del Veneto e del Trentino Alto-Adige. Per farmi camminare, i miei genitori mi raccontavano fiabe di elfi, marmotte, scoiattoli e principesse residenti nelle bellissime baite di legno, piene di fiori e decorazioni artigianali. E questo continua a succedermi anche adesso che sono grande.

Quando le pulsazioni che aumentano il botta cardiaco devono essere tenute sotto controllo? Quando cominciano a diventare pericolose? Conosciamo i sintomi della tachicardia e come prevenirli? Si parla di tachicardia — dal greco tachys rapido o lesto e kardia del cuore — quando la frequenza cardiaca a riposo eccede il limite superiore della norma, affinché corrisponde a battiti al minuto per un individuo adulto. Fate qualche breve conto. Se un cuore batte 80 volte al minuto, in una dм batte Ogni volta che il cuore si contrae, cioè ad ciascuno battito, consuma energia che ricava da una molecola particolare che si chiama ATP. Ad ogni battito il ardimento consuma circa mg di ATP , e di conseguenza ogni ora ne consuma 18 kg, ogni giorno kg, ogni anno Maggiore è la tachicardia, più corta è la diastole, minore è il tempo a assetto delle cellule per ricevere nutrimento e ossigeno.

Probabilmente fu proprio quello il momento in cui interiorizzai, forse in modo accentuato, che quello che era complesso, attorcigliato e stancante ero IO. E se non andavano bene come erano scritti, non avrei saputo come altro scriverli! Frasi più brevi, metti molti più punti, concetti concisi, chiari, ordine e pulizia! Da quel giorno ho indotto la mia mente a formulare pensieri più lineari, più leggeri, più semplici. E ho smesso di scrivere, se non a comando, dove ne uscivano temi che piacevano più alla Prof che a me. Dove scrivevo un decimo di quello che pensavo, e per loro era abbastanza. Per me no. Ma pian piano la mia mente invece cresceva e si riempiva di cose, di idee, di sogni, di parole per descrivere emozioni, riflessioni, ragionamenti.