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Il segreto della coppia felice: istruzioni per realizzare un rapporto che funziona

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I mariti a casa a vedere le partite alla sera e le mogli in giro tra lavoro, happy hour, palestra e cinema con gli amici. Molte donne tra i 30 e i 40, magari in coppia ma senza figli, non vogliono e non riescono a staccarsi dalla loro vita da single per rinchiudersi tra le mura domestiche o confinarsi nei limiti del rapporto di coppia. E il mutuo chi lo paga? E difficilmente con il matrimonio le donne riescono a rinunciare a tutto questo. Inoltre il sogno di un amore che dura tutta la vita svanisce presto, davanti a coppie di amici che sembravano inossidabili e che invece si separanodi fronte alle evidenze e ai dati statistici. Spesso non vi è a monte una causa precisa. Uno studio condotto ad Harvard mostra che i figli delle mamme lavoratrici hanno più probabilità di avere successo nel lavoro. Secondo una recente ricerca le figlie di mamme che lavorano sono riuscite maggiormente ad emergere a livello sociale.

Da qualche decennio la psicologia clinica ha cominciato a studiare la dinamica della relazione di coppia. I ricercatori hanno individuato due tipi di relazioni di coppia: complementare e simmetrica. Potrebbe individuo la relazione perfetta ma, purtroppo, quando la complementarietà si estremizza, si giunge al rapporto patologico tra vittima e aguzzino. In caso contrario la duetto rischia di scoppiare per eccesso di distacco o per eccesso di catena. Nella maggioranza dei casi, è ben più potente della passione sessuale. La ricetta vincente la otteniamo quando ambedue i membri della coppia sono in grado di coltivare la propria emancipazione personale e al tempo stesso conservare un reciproco e costante corteggiamento affinché alimenti la sfera erotica, associato a cura e protezione reciproche. Se vogliamo continuare a provare sensazioni intense, dobbiamo alternare le sensazioni esaltanti con la loro assenza o con la apparenza di stimoli contrastanti, ma senza accentuare nel distacco altrimenti potremmo convincerci affinché qualcosa nella relazione si sia abituato. Ritengo di no. Si tratta di una situazione molto frequente, soprattutto quando la coppia evolve in famiglia.

Lo vediamo di continuo: separazioni sofferte, convivenze complicate, vite bloccate Se questo camera non c'è per i motivi più diversi, dobbiamo essere noi stessi a crearlo. Da tenere sempre a attenzione per potervi ricorrere quando necessario. E che in certi casi, riconoscere di aver bisogno di un aiuto esterno, non significa svilirlo ma sottolinearne il valore, riconoscendo la necessità di costringersi attivamente per il benessere del denuncia e per la sua vitalità. La flessibilità che offre la possibilità di cambiare pur senza disdegnare il capriccio del conosciuto, ossia di una abitudine sufficientemente sana nella quale, ciclicamente, come possibile assecondare i continui mutamenti degli individui e della coppia. Bisognerebbe sempre chiedersi se si hanno ancora i soliti obiettivi, i soliti bisogni e se questi dovessero cambiare cercare di cambiare rotta, cercando di aggiustare il tiro insieme al partner. Ricordiamoci sempre che la maggior parte delle coppie che si lasciano è perché non viaggiano più sullo stesso binario.

La crisi di coppia non è giammai determinata da un solo evento, in genere si tratta di una reazione di fattori e ha come caratteristiche distintivo il protrarsi nel tempo. Si parla di crisi di coppia quando i partner vivono un malessere affinché dura nel tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non hanno certo esito positivo o, addirittura, si sono trasformati in dinamiche ripetitive che alimentano il problema anziché risolverlo. La avvedutezza della disfunzionalità della relazione è accompagnata da uno stato di disagio, di pesantezza del clima relazionale e dalla sensazione di impotenza. È in questa fase che la coppia cerca un aiuto esterno e si rivolge a un professionista competente. In molti casi la mancanza di piccole crisi, di momenti di forte conflittualità, di forte confronto è alla base della accesso di coppia. Uno dei problemi ricorrenti nella terapia di coppia riguarda quella particolare dinamica relazionale che tende a compiacere il partner anche quando attuale significa rinunciare a una propria espressività importante. Il disagio proviene dalla assenza di consapevolezza che a un inconfutabile punto lascia filtrare un bisogno di affermazione tenuto a bada da alcuni meccanismo nevrotico che cede nel cielo. Quando una disparità avviene in atteggiamento naturale, come quando per esempio coppia professionisti hanno un bambino e di solito lei lascia il lavoro per dedicarsi al bambino senza che questa scelta sia accompagnata da una organizzazione, anche a grandi linee, dopo alcuni tempo emerge un malessere che richiede la rivisitazione del percorso della duetto, dei fattori emersi e di quelli messi in atto inconsapevolmente. Fantasie di fallimento sul piano professionale, senso di esclusione, di inadeguatezza, di dipendenza mal tollerata, possono alterare negativamente una epoca di vita che potrebbe essere vissuta con intenso piacere da entrambi.

Questi momenti si trasformano in una accesso di coppia quando i partner si sono molto allontanati e si impegno a tornare ai periodi migliori. Questi dubbi, tuttavia, rischiano di bloccare in una situazione di stallo, non far emergere lo spirito critico e mettersi in discussione. Occorre prendere coscienza di questo problema e imparare a elaborarlo e superarlo in tempi brevi, il rischio è che alcune modalità negative di risoluzione si consolidino e si cronicizzino, fino a arrivare alla avaria del rapporto. Al di là delle paure e dei dubbi, esistono dei segnali utili per capire se la relazione non sta procedendo nella giusta direzione, ma si è instaurata una crisi di coppia, vediamone alcuni. Sinistra anche il desiderio di confronto e dialogo rispetto ai temi più profondi. Se i rapporti sessuali si riducono sempre più, è un altro avvisaglia che la relazione è in difficoltà. Serve chiedersi autenticamente quali sono i motivi, al netto delle scuse logistiche. In questo modo, si inizia a vivere in un futuro ipotetico e forse irraggiungibile, piuttosto che la attinenza attuale. Questa modalità preclude la possibilità di ottenere un reale equilibrio.