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Un'ordinaria forma non alletta. Arte riflessione sull'arte e società

La regina dei preliminari 412416

Che cosa vuoi dire la Chiesa quando professa: «Credo nello Spirito Santo»? Lo Spirito è stato «mandato nei nostri cuori» Gal 4,6affinché riceviamo la nuova vita di figli di Dio. Perché la missione del Figlio e dello Spirito sono inseparabili? Dal principio alla fine dei tempi, infatti, quando il Padre invia suo Figlio, invia anche il suo Spirito che ci unisce a Cristo nella fede, affinché possiamo, da figli adottivi, chiamare Dio «Padre» Rm 8, Lo Spirito è invisibile, ma noi lo conosciamo attraverso la sua azione quando ci rivela il Verbo e quando agisce nella Chiesa. Quali sono gli appellativi dello Spirito Santo? Con quali simboli si rappresenta lo Spirito Santo? Che cosa significa che lo Spirito «ha parlato per mezzo dei profeti»? Lo Spirito porta le profezie dell'Antico Testamento a pieno compimento in Cristo, di cui svela il mistero nel Nuovo Testamento.

Insieme lo stile unico che lo contraddistingue Gilberto Severini incanta il lettore affinché si trova catapultato dentro la fatto, tanto che sembra di vedere e sentire Rita la pantalonaia, il accetta da stiro in funzione, Carletto affinché imbastisce, i clienti che vengono per le prove, il nobile e abbondante per nascita signor Aldino, ospite confitto e abitudinario della sartoria, il nipote dodicenne del sarto Guglielmo che ci fa da guida in questo breve mondo antico. Quello dello scrittore è uno sguardo acuto e profondo, affettuoso e affettuoso senza diventare complice ringraziamenti a una raffinata ironia. A volte ti dimentichi che non hai niente in tasca. A volte ti dimentichi che essere te stesso equivale a non essere visto né ascoltato, oppure a essere visto e ascoltato in modi non richiesti.

Un'ordinaria forma non alletta. Arte, riflessione sull'arte e società Il Seicento rappresenta nella complessa compagine della storia di Venezia l'estrema grande occasione di reagire, contemporaneamente a livello artistico, all'ineluttabile destino affinché costringeva ormai la Repubblica ad un ruolo di crescente marginalità nelle vicende politiche europee. Dopo la drammatica avvenimento dell'Interdetto, che aveva veduto la Repubblica all'inizio del secolo isolarsi in un'ostinata affermazione della propria indipendenza da qualsivoglia ingerenza esterna quella, ad esempio, della potenza asburgica che agiva attraverso la Roma dei papiè alquanto significativo affinché la prima grande commissione pubblica - mitigate le pur lodevoli velleità della passata classe dirigente, che vedeva i Donà quali capifila del partito antiromano - si concentri in una combattuta 1 cooperazione tra Stato e Comunitа nella rifabbrica della cattedrale di Chioggia del 2. Tra Scamozzi e Longhena L'apparizione per cura dell'autoreneldei primi sei libri dell'ambiziosa - e tormentata - fatica trattatistica di Vincenzo Scamozzi, trascendeva, sebbene il personaggio in quanto creativo fosse stato coinvolto in contrastati impegni sui nodi pubblici significativi delle piazze marciane e di Rialto - di cui diremo - ogni indugio sul particulare costituito dall'immagine della città, per dispiegarsi nell'idea di un'architettura universale. Particolare l'avventura artistica e teorica di Vincenzo e sinora - a dispetto dell'applicazione intensa ed accorta di studiosi quali un Franco Barbieri e un Carmine Jannacco 3 - ancor da approfondire in buona misura, a cominciare dal problema di grande interesse e abbondante di determinanti implicazioni posto dai modi della sua giovanile formazione; e non tanto alludiamo in prima istanza, alla possibilità di identificare gli ambienti e le persone frequentate, ma proprio le condizioni nelle quali ebbe a realizzarla. Lo Zorzi, nel corso di benemerite ricerche archivistiche 4è riuscito a reperire un solo documento, datatonel quale il nome dello Scamozzi sia accompagnato da una qualificazione professionale - carpentarius -: tuttavia, il personaggio vi figura accanto al padre, che risulta costantemente designato, appunto, come carpentarius o marangonus, talché l'indicazione, collettiva, ci sembra assai breve probante. È ben più significativo affinché, sino alallorché si definirà studiosus architecturae, lo Scamozzi sia rammentato dalle carte a nostra conoscenza senza l'indicazione di un'eventuale professione, benché possa essere ceto utilizzato - come egli stesso ammetterà - in qualità di perito in stime di vario genere.